La terra
della Garganega

Ai piedi del monte Crocetta, antico vulcano oggi spento, si estende il territorio del Consorzio Gambellara.
Poco meno di 250 ettari vitati che si snodano su dolci colline dove nasce l’oro della nostra DOC: la Garganega.

La terra
della Garganega

Ai piedi del monte Crocetta, antico vulcano oggi spento, si estende il territorio del Consorzio Gambellara.
Poco meno di 250 ettari vitati che si snodano su dolci colline dove nasce l’oro della nostra DOC: la Garganega.

mappa-CRU-Gambellara

Il territorio

Dal 2004, grazie al lavoro di zonazione viticola dell’Università di Padova, possiamo riconoscere sei cru all’interno della DOC Gambellara.

Faldeo, Taibane, Monti di Mezzo, San Marco, Creari e Selva sono sottozone con un terroir caratteristico, in cui i nostri vini assumono delle peculiarità che li rendono unici.

Il suolo

La zona di produzione del Gambellara è localizzata alle estremità sud orientali della Lessinia e si caratterizza per una composizione dei suoli prettamente basaltica, di origine vulcanica.

La formazione di queste rocce è avvenuta nell’epoca geologica dell’Ecocene ed è dovuta all’attività vulcanica sottomarina che ha caratterizzato questo periodo. I periodi di eruzione possono essere divisi in tre cicli e ognuno ha dato origine a vulcanoclasti di colorazione diversa: dal grigio, al rossiccio, al giallo.

I vigneti vengono oggi allevati su rilievi collinari a substrato basaltico, con altitudini variabili da 50 a 400 metri s.l.m. e con pendenze dei versanti comprese tra il 10% e il 70%.

Il suolo

La zona di produzione del Gambellara è localizzata alle estremità sud orientali della Lessinia e si caratterizza per una composizione dei suoli prettamente basaltica, di origine vulcanica.

La formazione di queste rocce è avvenuta nell’epoca geologica dell’Ecocene ed è dovuta all’attività vulcanica sottomarina che ha caratterizzato questo periodo. I periodi di eruzione possono essere divisi in tre cicli e ognuno ha dato origine a vulcanoclasti di colorazione diversa: dal grigio, al rossiccio, al giallo.

I vigneti vengono oggi allevati su rilievi collinari a substrato basaltico, con altitudini variabili da 50 a 400 metri s.l.m. e con pendenze dei versanti comprese tra il 10% e il 70%.

Le Uve

La Garganega è una varietà autoctona a bacca bianca diffusa nel Veneto centro-occidentale, particolarmente duttile dal punto di vista enologico.

La prima testimonianza storica relativa a questo vitigno risale al 1200, nel trattato di Pietro de’ Crescenzi nel quale si parla di Garganica e in vari testi storici si considera quest’uva come l’ideale per la produzione dei vini dolci passiti Retici.

La Garganega appartiene alla grande famiglia dei Trebbiani. La tradizionale forma di allevamento a pergola, che caratterizza ancora oggi molti vigneti, è stata introdotta dagli Etruschi e poi diffusa in gran parte dell’Italia nord orientale. Il suo sviluppo biologico è molto lungo, tanto da giungere a maturazione in ottobre, e la buccia è dura e di un giallo intenso, tendente

 all’aranciato e al rosa quando è pronta.
Non possiede una aromaticità spiccata ma un piccolo patrimonio di profumi in cui si distinguono mandorla e fiori bianchi, e in bocca si distingue per un equilibrio tra zuccheri e acidità.

Nel territorio del Gambellara tende ad acquisire una sapidità più marcata e una struttura gustativa quasi tannica, dando origine a vini bianchi dal sapore deciso e dal gusto persistente. I principali composti aromatici presenti richiamano la mandorla, la frutta matura, i fiori bianchi e i fiori d’acacia.